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Moroni, 2001

Moroni A., 2001. Ricerche di fonti storiche per la compilazione del catalogo dei terremoti con repliche dell'Italia settentrionale; riorganizzazione delle informazioni storico-macrosismiche sui maggiori terremoti della Toscana e dell'Emilia Romagna. Rapporto tecnico, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Milano, 68 pp.

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Abstract

La ricerca si è svolta lungo le due direttrici indicate:

  • 1. Ricerca di fonti, in particolare al fine di valutare la completezza delle informazioni storico sismologiche;
  • 2. Analisi di alcuni dei più significativi terremoti dell’area in esame.

Per quanto riguarda il primo aspetto è stata effettuata un’indagine speditiva della storia di Pontremoli con l’obiettivo di delineare il background conoscitivo necessario per valutare la completezza delle attuali conoscenze sulla storia sismica di questa località. Obiettivo di questa ricerca è stato quello di ricostruire a grandi linee le vicende storiche della città in modo da individuare gli eventuali periodi per i quali mancano notizie sugli avvenimenti cittadini e, quindi, i secoli nei quali potrebbero essersi verificati terremoti sfuggiti alle ricerche di questi ultimi anni.

Da questa fase del lavoro è emersa anche l’opportunità di approfondire le conoscenze su alcuni eventi, in particolare il terremoto dell’8-10 giugno 1641. Si tratta di un evento segnalato dalla principale cronaca di Pontremoli, che rappresenta anche l’unica fonte coeva di questo evento. La vicinanza geografica e temporale del terremoto del 1641 con quello lombardoparmigiano del 13 giugno 1642 ha suggerito l’opportunità di svolgere un’indagine, secondo i criteri dell’Analisi Attraverso i Repertori, su entrambi questi eventi, al fine di verificare l’eventualità che errori di datazione possano aver provocato la duplicazione di un unico evento, o altri errori nella localizzazione degli effetti.

Nell’ambito della seconda direttrice di ricerca indicata, è stata svolta un’opera di riordino delle informazioni relative ai terremoti del 14 febbraio 1834, alta Lunigiana, e dell’11 aprile 1837, Alpi Apuane. Questi due terremoti sono stati oggetti di diverse indagini approfondite sia da parte del GNDT (Castelli et al., 1996; Bellettati, 1990a-b, 1991b-d; Della Pina et al. 1990a-b; Panzeri 1990; Pierulivo, 1991), sia da parte di Enel (ENEL, 1988), sia da parte di ING-SGA (Boschi et al., 1995). Inoltre sono stati usati in diversi lavori come casi-studio relativamente a vari aspetti degli studi di sismologia storica: problemi relativi al rapporto tra confini politici e provenienza delle informazioni (Moroni et al., 1992), interpretazioni delle informazioni storiche al fine di assegnare l’intensità macrosismica (Moroni e Albini, 1993), ricerca sulla reazione di diversi Stati di fronte all’evento sismico (Moroni, 1992; Bellettati, 1991a), studi sulla diffusione delle informazioni attraverso i periodici dell’epoca (Moroni et al. 1993), tentativi di avviare più approfondite indagini sulla realtà abitativa dell’area facendo ricorso a fonti complementari quali il censimento e opere geografiche del tempo (Castelli et al. 1996). Si è così di fronte ad una mole ingente di studi, ricerche, informazioni che non hanno mai ottenuto un’adeguata valorizzazione in uno studio di insieme. In tal senso si è avviato un riordino delle conoscenze disponibili, sottoforma di una relazione esaustiva che tenesse nella debita considerazione i molteplici contributi di analisi ed elaborazione dei dati prodotti sino ad oggi. Questo lavoro è da considerarsi propedeutico ad una eventuale, apporfondita monografia su questi terremoti.

Infine è stata redatta una relazione, da considerarsi sperimentale, finalizzata alla formalizzazione di una procedura che consenta di effettuare una valutazione speditiva sull’incertezza dei parametri di un terremoto già presente nel catalogo Parametrico dei Forti Terremoti (Gdl CPTI, 1999). Muovendo dall’analisi dello studio di riferimento che ha portato alla formalizzazione di determinati valori, si è elaborata una procedura di valutazione di quell’«insieme-ombra» di informazioni non parametrizzabili allo scopo di determinare i margini di incertezza dei dati presenti nel catalogo. Poiché si intende fornire una valutazione dell’incertezza e non avviare una nuova ricerca, la procedura elaborata ha inteso restare al livello della analisi delle informazioni presenti nella radice dei parametri. Si è quindi preso in considerazione un evento tipo (il terremoto del 22 ottobre 1541, Valle Scrivia) e sono stati esaminati due aspetti: a) il potenziale informativo dell’area e del periodo storico, si è cercato cioè di delineare sommariamente se, dal punto di vista della ricerca storico sismologica, si sia in presenza di un terremoto collocato in un contesto più o meno ricco di informazioni; b) l’esame del tipo di ricerca esistente (ENEL, 1985), le fonti da questa consultate, la sua esaustività, le caratteristiche della distribuzione delle osservazioni macrosismiche prodotta e adottata da DOM (Monachesi e Stucchi, 1997). Alla fine di queste valutazioni sono stati indicati i margini di incertezza per i principali parametri (intensità, localizzazione, magnitudo) presenti in NT 4.1 (Camassi e Stucchi, 1997) cercando di esprimere una valutazione sulla possibilità che tali valori possano variare, stante le caratteristiche della ricerca e dello studio.

L’opus finale che si presenta consiste così di 6 parti legate tra loro da un filo metodologico più che contenutistico. Sebbene infatti la ricerca si sia concentrata sulla Lunigiana e sulle regioni limitrofe, sono state soprattutto svolte analisi sulle conoscenze esistenti, con lo scopo di individuare gli eventuali ‘buchi’ presenti nelle informazioni disponibili e di elaborare metodologie di valutazione delle informazioni stesse e della loro completezza. In quest’opera di esame dell’ingente materiale accumulato nelle ricerche di questi ultimi decenni, si è cercato altresì di tenere nella debita considerazione il più ampio contesto storico in cui avvenne un dato terremoto o che caratterizza la storia di un sito o di un’area, in modo da far risaltare non solo le informazioni disponibili, ma anche quelle che potrebbero esserlo in base alle caratteristiche dei secoli considerati e dell’area in esame.

Nell'archivio ci sono In the archive there are 4 terremoti provenienti da questo studio: earthquakes considered from this study:


   
molto grandiextra large
   
grandilarge
   
medimedium
   
piccolismall
   
molto piccolivery small
non parametrizzatinot determined
falsifake
 

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  DataDate    Area epicentraleEpicentral area    MDPs   Imax  EQ in
EPICAv1.1
EQ in
EPICAv1.1
Riferim. in
EPICAv1.1
EPICAv1.1
reference
  PDF PDF 
1641 06 08Pontremoli  1  6  
1642 06 13Bergamo  7  6-7    
1834 02Alta Lunigiana  106  8-9    
1837 04 11Alpi Apuane  60  9-10