Un catalogo parametrico di terremoti è una sequenza di stringhe, una per terremoto, di parametri scelti dal compilatore per rappresentare alcune caratteristiche di ciascun terremoto. I cataloghi parametrici si affiancarono ai tradizionali cataloghi descrittivi negli anni '60 (il più noto di questo periodo è quello pubblicato da V. Karnik, 1969-71), e progressivamente li sostituirono, in relazione alle esigenze di calcolo manifestatesi in alcuni settori della sismologia e dell'ingegneria sismica. Si deve osservare che non sempre questo rappresentò un vantaggio: lo strumento informatico, infatti, favoriva a quel tempo da un lato un aggiornamento immediato e pressoché continuo, dall'altro la perdita della memoria delle operazioni e delle loro motivazioni.
In Italia il primo catalogo parametrico a carattere nazionale venne compilato su iniziativa dell'ENEA (allora CNEN) nell'ambito dei primi studi di sicurezza relativi a siti per l'installazione di impianti nucleari (Giorgetti e Iaccarino, 1971). Fecero seguito altri cataloghi a carattere nazionale (Carrozzo et al., 1973; Peronaci, 1973) o regionale (Carrozzo et al., 1975; Bernardis et al., 1977; ecc.); di alcuni di questi, inediti, circolarono successivi aggiornamenti e versioni.
Nella seconda metà degli anni '70 venne realizzato il catalogo ENEL (1977), che rappresentò una notevole evoluzione del catalogo Carrozzo et al. (1973) sotto diversi aspetti: tipo e numero dei parametri adottati, numero di terremoti considerati, bibliografia decisamente più ampia. Successivamente, nell'ambito del Progetto Finalizzato Geodinamica del CNR, il catalogo ENEL (1977) e diversi cataloghi regionali (Eva et al., s.d.; Carrozzo et al., 1975; Bernardis et al., 1977; Iaccarino e Molin, 1978; Magri e Molin, 1979; Dell'Olio e Molin, 1980, ecc.) vennero fusi criticamente in un "corpus" che, integrato con i risultati di ricerche ad hoc sui terremoti più forti, formò il "catalogo PFG" (Postpischl, 1985a), fino a oggi lo strumento più completo disponibile al pubblico.
In parallelo, a partire dal 1979 (Console et al., 1979), l'Istituto Nazionale di Geofisica avviò la redazione di un catalogo nazionale (ING, 1981), che viene aggiornato con i dati sismometrici. Di recente, infine, l'ING ha promosso la pubblicazione del "Catalogo dei forti terremoti in Italia" (Boschi et al., 1995) che raccoglie studi relativi a 346 terremoti dal 461 a. C. al 1980.
In ambito GNDT, ed in particolare nell'ambito delle iniziative per la valutazione della pericolosità sismica del territorio italiano, a partire dal 1990 si è posta la necessità di produrre cataloghi parametrici compilati secondo criteri orientati alla valutazione della pericolosità sismica (Stucchi, 1991) e che considerassero i risultati delle ricerche effettuate dopo la pubblicazione del catalogo PFG (Postpischl, 1985a). Il primo di questi cataloghi è stato prodotto nel giugno 1993 (Stucchi et al., 1993; GNDT WG, 1993; Stucchi e Zerga, 1994); successive versioni sono state prodotte e utilizzate nelle varie fasi del progetto.
La versione NT4.1 rappresenta una rifinitura del catalogo usato per la compilazione delle mappe di pericolosità sismica consegnate dal GNDT al Dipartimento della Protezione Civile nel giugno 1996 (Slejko, 1996).
La versione NT4.1.1 (luglio 1997) contiene alcune correzioni ad errori evidenziati nella fase successiva alla pubblicazione e alcune modifiche provenienti da controlli effettuati sui dati di base.